Sempre io, Jack Reacher by Lee Child

Sempre io, Jack Reacher by Lee Child

autore:Lee Child [Child, Lee]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Longanesi
pubblicato: 2020-11-18T23:00:00+00:00


In una frazione di secondo, da debolmente illuminata la stanza divenne più nera della pece e Reacher avanzò a tentoni infilandosi a forza tra la poltroncina e la scrivania di Croselli. Quest’ultimo mosse di scatto la Colt più o meno nella stessa direzione e sparò, mancando ampiamente il bersaglio, ma la vampata lo illuminò perfettamente in controluce, come una lampada stroboscopica da fotografo, perciò Reacher scelse un punto e gli sferrò un diretto destro sulla parte posteriore del collo, dove i tessuti molli diventano duri. Croselli cadde dalla poltroncina con la testa in avanti e atterrò sulle ginocchia. Reacher trovò la poltroncina nel buio, la prese per i braccioli e gliela calò sulla schiena. Udì un rumore di acciaio sul linoleum mentre la Colt scivolava via, quindi scostò la poltroncina e tastò alla cieca fino a trovare il colletto di Croselli che strinse con la sinistra, mentre con la destra gli tirava una serie di ganci corti sulla tempia, sull’orecchio, sulla mascella, uno, due, tre, quattro, tutti colpi brutali e poderosi, finché non lo sentì cedere. A quel punto si allungò, l’afferrò per i polsi e glieli tirò dietro la schiena, in alto, facendogli male. Glieli strinse con la sinistra formando delle manette umane, un trucchetto che aveva perfezionato anni prima e che gli era possibile grazie alla forza spaventosa delle sue dita da cui nessuno era mai fuggito, neppure suo fratello che era grosso quanto lui, e neppure suo padre, più basso ma più forte di lui. Rimise Croselli in piedi e diede un paio di pacche alle tasche dei suoi pantaloni finché non udì un tintinnio di chiavi. Croselli, riprendendo forza, iniziò a divincolarsi violentemente, pertanto Reacher lo fece girare e lo calmò di nuovo con un micidiale diretto ai reni.

Pescò le chiavi da terra e le tenne con la destra. «Dove hai i fiammiferi?» chiese.

«Morirai, ragazzo», disse Croselli.

«Certo, nessuno vive per sempre.»

«Intendo stasera, ragazzo.»

Reacher separò una chiave e gli premette la punta nello zigomo. «Se è così, non lo vedrai succedere. Prima ti caverò gli occhi.»

«I fiammiferi sono nel cassetto della scrivania», rispose Croselli.

Reacher lo fece voltare di nuovo e gli assestò un destro corto allo stomaco per indurlo a piegarsi in due e continuare a tenerlo in scacco. Lo resse mentre era chino a vomitare sul tavolo, e intanto usò l’altra mano per aprire i cassetti e frugarvi dentro alla cieca. C’erano cose d’ogni genere. Cucitrici, penne, rotoli di nastro adesivo, alcuni nei dispenser, e poi matite, graffette. E una confezione di fiammiferi, un po’ umidi e flosci.

Aprire una scatola di fiammiferi con una mano sola era praticamente impossibile, perciò Reacher fece girare Croselli verso la parete con la finestra e, dandogli uno spintone, lo lasciò e sfruttò i pochi secondi disponibili per staccare un fiammifero e sfregarlo. Ci riuscì. Si accese, sfrigolante e luminoso nel buio, e lui lo usò per riaccendere la candela. Croselli a quel punto si stava riprendendo e si preparava a caricarlo, quindi Reacher gli si avvicinò e gli tirò un destro al plesso solare proprio mentre la stanza riacquistava la sua luce calda.



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